Questo periodo di quarantena forzata a causa della pandemia di Covid 19 che ci ha colpiti ha fatto emergere alcuni dati interessanti per quanto concerne l’analisi delle polveri sottili, le famigerate PM10 e le prospettive sulle auto elettriche. I due fatti sembrano distanti, ma sono connessi.

Partiamo dalla banalità delle banalità, la terra è unica, l’aria che respiriamo è la stessa ovunque e i virus che si trasmettono da una parta all’altra del mondo con una velocità impressionante ce lo hanno dimostrato. Quindi se vogliamo parlare seriamente e non in modo demagogico di inquinamento e mobilità sostenibile dovremmo farlo da questo principio il che non è affatto banale.

In questi giorni, pur con una riduzione della circolazione forse mai vista prima, abbiamo registrato dei picchi di PM10, ci è stato prontamente spiegato che queste derivavano da sabbia del deserto portata dai venti caldi di Scirocco. Capiamoci subito, non sono qui a fare il negazionista dell’inquinamento e a sostenere che esso derivi solo da fattori che non riguardino le auto, però attenzione, tutto incide. Io vorrei solo porre l’attenzione degli ambientalisti un pò troppo impegnati a puntare il dito contro le auto viste come il nemico assoluto e che vanno sempre più tassate e tartassate a dar loro una visione più ampia: fattori esterni, inceneritori, caldaie, etc etc… In più e torniamo al discorso iniziale, ad una visione globale.

Una netta riduzione delle emissioni si è vista in Cina, la stessa Cina che da qualche tempo si riscopre Grenn volendo spingere sull’elettrico, finanziando in maniera massiccia campagne ambientaliste anche da noi, per stimolare l’opinione pubblica a vedere il demonio nei carburanti tradizionali e l’unica salvezza nell’elettrico.

Ora, qui casca l’asino come si suol dire, ci siamo sempre chiesti, ma se i Cinesi sono tanto attenti all’ambiente come ci vogliono far credere e sopratutto come stimolano noi a dover essere, perché usano centrali al Carbone? Perché le loro emissioni sono fuori controllo in ogni settore? La risposta che ci viene data da quella parte di osservatori più vicina (nel senso di simpatizzante) a quella realtà è nell’ottica di redenzione, ovvero, appunto perché si sono accorti di avere molte emissioni, che almeno per quanto concerne il mondo auto vogliono gestire questa crescita esponenziale con l’elettrico. Francamente potrebbe anche essere, io non ho dati per smentire, però mi viene da dire, ma tutto qui? Ecco ad oggi scopriamo, o meglio abbiamo un’ulteriore conferma che forse no, non è tutto qui. Come più volte abbiamo sostenuto, sviluppare un’automobile non è per niente facile, il know how che c’è dietro ai motori termici realizzati nel vecchio continente è frutto di secoli di evoluzione ed affinamento, i Cinesi, bontà loro non riuscivano a competere con noi, così si sono buttati sull’elettrico e sulla produzione di batterie.

Ecco perché oggi casca l’asino. I dati e gli analisti ci dicono che se per il settore auto questa crisi sarà drammatica, per l’elettrico potrebbe essere catastrofica. Quello che si chiede è limitare e rimandare le sanzioni sui motori con combustione interna per far sì che le Case produttrici non riducano ancora di più i loro margini e abbiano la possibilità di continuare nella ricerca, e allo stesso tempo per riorganizzare la filiera dell’elettrico che attualmente di fatto gravita tutta intorno alla Cina.

Quindi amici miei, io credo nell’elettrico, mi sta bene, anzi benissimo, ma credo ancora di più nelle nostre aziende e nelle nostre realtà. Per cui prima di puntare il dito sulle nostre auto che sono fatte da tutti noi, ricordiamoci quali siano le alternative. Le migliaia di componenti di una vettura tradizionale sono fatte dai più svariati fornitori, qualsiasi lavoro o mansione noi abbiamo, se andiamo ad indagare è comunque legata alla produzione, alla distruzione, alla vendita o alla manutenzione dell’auto “tradizionale”. Ricordiamocelo sempre.

Sono assolutamente favorevole al progresso, ma non buttiamo quello che siamo per metterci nelle mani di chi ci dice di preoccuparsi per la salute del mondo e nel frattempo ha lasciato che succedesse ciò che tutti ben sappiamo.

Categorie: Articoli

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice