Che dire se non “Grazie Ferrari!”

Un’emozione unica, non c’è niente da fare, puoi dire che di fatto sei andato a vedere gli altri che giocano con le loro macchinine e il valore sportivo delle competizioni è quasi irrilevante, però vuoi mettere l’emozione di essere lì?

Poter girare liberamente nel paddock letteralmente circondato dalle 488 Challenge nelle innumerevoli colorazioni in quanto provenienti da tutto il mondo ed impegnate nelle tre categorie, Asia, America e naturalmente Europa, girare l’angolo e trovarsi davanti a ben 4 Monza Sp2, avvicinarsi ai box mentre viene avviato un 12 cilindri di F1, vedere il meccanico che accarezza la XX Evo, non si può certo dire che la stesse pulendo, era un vero gesto di affetto. Che cosa ci può essere di paragonabile per un appassionato?

Non importa quanto tu sia esperto di auto, quanto conosca i vari modelli e le versioni, ma quando le vetture del progetto XX scendono in pista la pelle d’oca arriva per tutti, un frastuono, un boato, un urlo del 12 cilindri, che per tante vetture contemporaneamente diventa quasi fastidioso anche per il più accanito tifoso.

Il clima atmosferico di questo week end con una giornata da primavera inoltrata ha sicuramente attratto ancora più tifosi ed appassionati, ma ritengo che un evento del genere sia davvero imperdibile.

Le tante piccole sbavature passano davvero in secondo piano, in altre manifestazioni sarebbero state fastidiose, ma qui, tra il clima, il contesto, le auto e i sorrisi dei tifosi non fai di certo caso a Radio Bruno che ti “pompa” la musica proprio mentre vengono accese le F1 storiche, o al cartoncino del programma che ti è stato dato all’ingresso che non corrisponde a quanto realmente avviene. Va bene così.

Quindi ancora una volta, Grazie Ferrari ed arrivederci all’edizione 2020

 

Categorie: Articoli

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice