Che cosa spinge più di 70 equipaggi ad affrontare curve e tornanti di montagna che conducono a passi innevati e ghiacciati con temperature di 15 gradi sotto lo zero?

Bene, se sapete rispondere non avete bisogno di continuare a leggere, anzi, cortesemente aiutatemi.a farlo capire anche agli altri.

Proviamo a partire con ordine, che cos’è la Winter Marathon, è una manifestazione riservata a veicoli prodotti fino agli anni 70 con alcune “strepitose” eccezioni, che però non consiste in una passerella di lusso e comodità nella quale si possa ostentare il proprio gioiello a quattro ruote da collezione, bensì in una cavalcata tra passi alpini in condizioni difficili per non dire estreme. “Che aria tira” lo capisci subito, ti guardi intorno e vedi auto ex ufficiali rally, pneumatici speciali e tanti, tanti mezzi di assistenza, in un attimo realizzi… qui si fa sul serio.

La partenza che è poi anche la base in cui si rientra è Madonna di Campiglio che ci accoglie sotto due metri di neve e con temperature gelide, condizione che porta naturalmente gli amanti dei motori a tirare un pò per fare due traversi per puro divertimento e qui, se ancora non te ne eri reso conto realizzi che chi guida queste auto “ci sa davvero”. Ovvio le prime due scodate vengono a tutti (più o meno), ma quando vedi che vengono ripetute, ancora ed ancora sempre nello stesso modo, sempre senza esitazioni i dubbi spariscono completamente.

Parlando con alcuni dei piloti abbiamo scoperto che militano in campionati italiani ed internazionali con vetture GT3 e alla luce di quanto sopra non ci stupiamo affatto. Ovviamente vi sono anche dei super nomi d’eccezione, ma quello che fa veramente specie è il livello medio particolarmente alto.

Quindi dopo aver passato la giornata di giovedì in Paese partiamo per il passo del Tonale, l’andatura è allegra, ma sostenibile anche col mezzo media che ci è stato concesso dagli amici di https://www.sifa.it per l’occasione, ovvero un enorme Mercedes G – Class di cui parleremo in un articolo tra le nostre prove. L’arrivo al Passo del Tonale avviene con un buoi pesto, il freddo però lascia un cielo limpido che è uno spettacolo di stelle incredibile. Purtroppo a causa del Covid, solo gli equipaggi possono mangiare in baita, a noi tocca saltare, cerchiamo di resistere finché non si riparte e via! Le soste comunque sono davvero molto brevi, ne avremo una prova ancora più esplicita il venerdì, vera giornata impegnativa dell’evento.

Il percorso che andiamo ad affrontare è davvero molteplice, i paesaggi che andiamo ad incontrare sono già bellissimi di loro, con tutta questa neve poi è uno spettacolo unico che però vediamo passare dal finestrino, poiché qui non c’è tempo per nulla, il pranzo è un panino in un sacchetto da mangiare in 20 minuti e poi via di nuovo, ancora montagna, ancora passi, ancora neve, arriva il tramonto, un rosso meraviglioso che si scaglia oltre le montagne e si riflette sulla neve, il termometro della vettura sembra rotto, ma come? -2, no, -3 aspetta… -4 in un attimo ti trovi a -15, google Maps ti dice che il passo che stiamo facendo è chiuso, ma appunto lo stiamo facendo… giacchio e nevischio sulla strada e di lato, quando va bene, un muro di neve, altrimenti uno strapiombo, alla guida di un’auto moderna dotata di ABS, controllo di trazione, 4 ruote motrici etc sei in soggezione, quindi pensi, loro con le storiche andranno a passo d’uomo… e invece, controlli gli specchietti e vedi dei fari in lontanza, sarà un effetto ottico, e no, sono già qui, li fai doverosamente passare e spariscono scodando subito dopo averti ringraziato, ma come cavolo fate ad andare così??? Ti giustifichi pensando che è solo per poco, ma anche se pensi che stai guidando da giorni interi sono solo le 18, e fino alle 24 non ci si ferma, ma come fanno?!?

Voglio essere chiaro su questo punto, non sto affatto dicendo che si siano viste esagerazioni o tanto meno situazioni di pericolo, semplicemente una bella guida, pulita e decisa che portava queste arzille vecchiette a spasso tra i monti con mano sicura e piglio deciso.

Un ringraziamento particolare agli uomini dell’assistenza, già lavorare durante una gara non è mai facile, ma in queste condizioni davvero proibitive lo è stato ancora meno… una stoccata ad alcuni amici la tiro, pur non sapendo nulla di me, uno dei responsabili dell’assistenza mi ha detto:” le Porsche non le vedo nemmeno, quelle vanno sempre e comunque”… a buon intenditore…

Ma non c’è tempo per fermarsi e appunto si continua a guidare fino a Madonna di Campiglio che raggiungiamo a mezzanotte come delle piccole cenerentola, abbiamo guidato tantissimo, ma il pensiero va già al sabato con la manifestazione sulla pista ghiacciata con ancora tanta voglia di vederle e sentirle all’opera.

Il sabato infatti le rivedi con occhi diversi, per quasi tutte hai un ricordo, uno scorcio in cui le hai viste impegnate, le riconosci, le senti familiari, ti senti parte di un gruppo, sei stanco fisicamente, come tutti ovviamente, ma i sorrisi che vedi negli occhi ti fanno sentire importante, gli sguardi che si incrociano e quel senso di appartenenza che ti fa dire che hai fatto qualcosa di grande, sei stato magari un piccolissimo tassello, ma di un puzzle davvero stupendo e questo ti riempie di orgoglio.

Non avevo mai partecipato a manifestazioni invernali, non credevo che fossero così intense, probabilmente il buio e il freddo incidono anche emotivamente, ma è stata un’esperienza fantastica che non vedo l’ora di ripetere.

Se avete un’auto storica e mi avete letto fino a qui non perdete tempo e cercate di iscrivervi per l’anno prossimo, se non l’avete, ma vorreste comunque partecipare sappiate che si può fare, chiedete all’organizzazione e rimarrete sorpresi.

Non so quale emozione mi porterò più a lungo con me di questa esperienza, ma sono sicuro che ci sarà un motore che canta ed una splendida curva da affrontare. IMG_2399

Categorie: Manifestazioni live

Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice