Partiamo da lui, in una F1 a volte piatta e priva di grandi emozioni abbiamo visto un GP davvero ricco di emozioni, già dalle qualifiche con un Magnussen, pilota non proprio simpatico ai colleghi e non sempre correttissimo diventato l’eroe di giornata per scelte di team e dello stesso pilota azzeccate.

La sprint race ci ha regalato emozioni con una Red Bull che sembrava tanto arrogante dal volere sbaragliare la concorrenza con una mescola di differenza. La differenza della velocità di punta con DRS aperto rispetto ai concorrenti era di quasi 20 km orari e sembrava non ce ne fosse per nessuno, ma per una volta si è dimostrata debole.

Così è arrivato il primo successo di George Russel sulla gara corta. Tra tutte le varie vicende Ferrari, Red Bull e Haas è stata una vittoria un pò in sordina, poi era solo la sprint race. Facendo però un’analisi più attenta abbiamo notato come il piltino inglese abbia gestito al meglio il materiale a disposizione, non ha forzato troppo nei primi giri, ha conservato le gomme per il momento giusto poi ha sferrato l’attacco, una battaglia dura e leale con un Verstappen cannibale che non ne voleva proprio sapere di mollare, ma che ha lottato senza esagerazioni.

Alla domenica le cose si complicano, la durata è molto più importante, Verstappen ha un treno di rosse nuove per l’occasione e chi parte in pole storicamente esce secondo dalle S di Senna subito dopo la partenza. Invece George non sbaglia nulla, parte a razzo e mantiene il primo posto, il 40% del suo successo è qui, anche perché così facendo lascia Hamilton e l’Olandese andare ai ferri corti, con danno importante per entrambi. La vittoria però non è stata solo fortuna, George ha avuto una condotta di gara perfetta, quando dopo la SC si è ritrovato Luis attaccato è riuscito a ripartire togliendo subito la possibilità del DRS, ha girato pulito, veloce e regolare.

Ad inizio stagione temevo che con il livello non proprio eccellente della Mercedes avremmo perso l’occasione di vedere questo grande pilota esprimersi, ma è bastata una gara in cui le Frecce d’argento sono tornate competitive per vedere il talento di questo ragazzo.

Parlando di Ferrari, non si può non pensare a cosa avrebbe detto Furia di una situazione così, ma siccome l’ing. Forghieri ci ha lasciati, facciamo le nostre analisi. La gara di Sainz, anzi le gare sono state entrambe molto buone, probabilmente ha molta meno pressione addosso, fa il suo, lo fa bene e non si preoccupa troppo di quanto gli accede in torno e soprattutto nel box accanto.

Leclerc, il predestinato, come Alboreto, Alesì e l’elenco potrebbe essere lungo o lunghissimo, ottimi piloti che arrivati in Ferrari vengono demoliti. Sentire il team radio di ieri in cui Charles chiedeva implorando la posizione su Sainz mi ha messo i brividi. Spero di sbagliare, e lo spero davvero tanto, perché quel tono, quelle parole sono da pilota finito. Perez ha fatto la stessa richiesta, e poi si è arrabbiato. Fine. Non ha implorato come il Monegasco, che tra l’altro, permettetemi come può chiedere al suo compagno di squadra di cedergli un podio per la lotta al secondo posto del mondiale piloti? Con tutti i casini che ha fatto il team Ferrari e gli errori dello stesso pilota nella stagione? Non esiste, perché dovrebbe rimetterci Sainz?

Se le premesse sono queste ci aspetta una grande stagione 2023, Alonso sempre leone che andrà sulla “macchina verde” come dice lui, i nuovi ingressi super interessanti, la lotta tutta francese in Alpine e le auto di media classifica che finalmente dicono la loro sono tutti ingredienti da grande show.

Ci lasceranno due vip, Vettel e Ricciardo. Penso che perdere Seb sia una perdita, innanzi tutto per i piloti poiché con la sua esperienza ed attenzione alle norme di sicurezza era un riferimento per tutti loro, inoltre la sua velocità è ancora pura e cristallina, la prima parte di gara di ieri è stata super. Daniel ci mancherà per la sua simpatia, è sempre stato un pilota che ho apprezzato, questa stagione si è perso completamente, ieri ha fatto un piccolo errore che complice la sfortuna è costato la gara a lui e a Magnussen. Penso che sia l’esempio tipico della sua stagione, tanti piccoli errori che però hanno portato ad un risultato imbarazzante se confrontato con Lando.


Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice