In molti, petrolheads e non, rimangono sempre affascinati nel vedere un’auto stelle e strisce, sarà l’imponenza della carrozzeria, sarà il classico motore 8 cilindri, sta di fatto che le auto americane riscuotono sempre un buon successo anche tra noi europei. Chiaramente le auto più rappresentative nell’immaginario collettivo son le classiche Cadillac Coupe de Ville, la Chevrolet Corvette ma probabilmente prima tra tutte è la Ford Mustang, sostanzialmente tutte le generazioni della pony car per eccellenza son entrate nella storia e rappresentano la macchina americana per antonomasia.
E’ proprio una Ford Mustang l’auto che ho provato, più precisamente una GT del 2014, a mio parere forse la più bella degli ultimi anni esteticamente parlando. Per la mia seconda avventura su suolo statunitense ho pensato di dover fare sul serio e quindi, su consiglio di un amico, mi sono messo alla ricerca di qualche auto interessante su un’app di noleggio privato e le opzioni di certo non mancavano; tralasciate le varie Viper o Corvette che erano economicamente insostenibili con cifre a quattro numeri per un sol giorno di noleggio, la mia attenzione si è soffermata su tre auto; una M5 del 2016, una Mustang GT del 2014 o un monovolume degli anni ottanta stile film sui surfisti, ok forse non la scelta più interessante ma oggettivamente quando si ha ancora la possibilità di provare certi veicoli. La scelta è ricaduta sulla coupè Ford per un’esperienza full american ma soprattutto per il 5.0 da 400 cavalli e per una curiosità di capire se ciò che si dice delle muscle car è vero…e si in parte lo è!
Dopo aver ricevuto le chiavi da tale Scott ho notato subito di come l’auto fosse tenuta in maniera maniacale e già pregustavo i miei quindici giorni in compagnia di un’auto a trazione posteriore con così tanti cavalli. La prima cosa che salta all’occhio son senza dubbio gli interni, parliamo di Ford quindi non ci si aspetta di certo qualcosa di raffinato ed elegante, la pelle dei sedili è di qualità mediocre così come le plastiche della plancia che inglobano comunque una strumentazione essenziale ma che, per un appassionato come me, è più che sufficiente, chiaramente su un’auto sportiva non ci aspettiamo di trovare un indicatore riguardante le previsioni meteo o uno schermo touch con GPS, anche se comunque un sistema bluetooth più intuitivo per ascoltarci della buona musica mentre si guida per le strade di Hollywood non sarebbe stato male invece mi son ritrovato ad armeggiare con un sistema operativo che sembrava uscito da inizio anni duemila.
Il momento più bello è stato sicuramente la prima accensione, il V8 a bassi giri fa il classico borbottio che sa di animale feroce che studia la sua preda prima di catturarla, infatti quando si schiaccia il pedale dell’acceleratore, il motore scatta reattivo grazie anche ad un cambio automatico a sei rapporti (non è un DSG o uno ZF che grazie alla doppia frizione hanno una reattività invidiabile, però comunque fa il suo sporco lavoro), la curiosità era troppa e così su un lungo rettilineo in mezzo al deserto ho provato a spingere la vettura al massimo, il tachimetro in miglia segnava circa 120 ma, non volendo incappare in una sfida Crown Victoria-Mustang, ho alzato il piede nonostante il motore avesse ancora molto da dare. Non si può dire lo stesso del sequenziale disponibile sul cambio automatico, perennemente in ritardo quasi ricordava il cambio sequenziale “easytronic” delle varie Opel che guidiamo quì in Europa… ma comunque chi usa un sequenziale negli Stati Uniti, per di più su una Mustang? E si può ben capire perchè, bloccato sulle autostrade in orario di punta fuori Los Angeles mi son ritrovato ad analizzare qualche particolare in più come ad esempio l’estrema scomodità dei sedili e della posizione di guida, che pur cercando di aggiustare, risulta sempre scomoda e, dopo una giornata passata tra deserto, canyon e coste oceaniche per un totale di 300 km…beh ti fanno rimpiangere di non aver testato una Mercedes S Class.
Parlando di auto americane non si può non incappare nel solito qualunquismo riguardante il fatto che non sterzino in maniera soddisfacente e, purtroppo, tutto ciò è vero; lo sterzo risulta pigro, pesante e poco preciso e spesso ci si fa aiutare da un colpo di gas in più in modo da far muovere la macchina più velocemente in curva, soprattutto quando si deve fare un’inversione a qualche semaforo e, capito il trucco, spesso si accelera del tutto facendo girare l’auto con l’ausilio dei 420 cavalli… a mali estremi, estremi rimedi! Purtroppo le note negative non finiscono quì e la sensazione di portare un elefante a passeggio è quella che più si avvicina al fatto di guidare una Ford Mustang per le strade di Los Angeles dove il traffico è il nemico principale così come i semafori, a questo aggiungiamo dei freni non troppo brillanti che spesso, come si dice in gergo, vanno lunghi e faticano davvero tanto a far rallentare i 1650 chilogrammi della GT e a volte per poter frenare nel traffico bisogna premere con un po’ più di violenza il pedale del freno.

Altra nota dolente son i consumi ma questi son giustificati, con un otto cilindri non ci si aspetta di sicuro di andare dal benzinaio due volte al mese, fortunatamente negli US la benzina costa decisamente meno e, con il chilometraggio percorso durante la mia permanenza, probabilmente quì in Italia avrei pagato l’intera tredicesima a tutti i dipendenti della pompa di benzina; il V8 è assetato e i consumi rimangano invariati in qualsiasi occasione, sia guidando come il nonno della domenica che accelerando a fondo ad ogni semaforo, comunque c’è da dire che ad ogni accelerata il sound e le sensazioni che si provano ti fanno presto dimenticare dei dollari appena spesi!

Dopo circa due settimane in cui la Mustang è stata la mia auto di tutti i giorni posso arrivare ad un verdetto finale; sì ma…no. Okay andiamo per ordine; certo non mi aspettavo una Ferrari 458 o una Porsche GT2 dato che la categoria è quella ma non mi aspettavo neppure di trovarmi d’accordo con chi diceva che effettivamente le auto americane son delle barche senza sterzo e senza freni, questo non è accettabile da un’auto venduta nel 2014! D’altro canto però, in America l’auto si sente davvero a casa, sembra essere stata progettata in base al traffico e ai bisogni di uno statunitense che vuole solo una classica dose d’ignoranza motoristica senza troppo preoccuparsi di assetti, manettini sportivi o aerodinamica ricercata; un motore da 400 cavalli, un volante e basta, giusto per divertirsi senza troppe pretese. Chiaramente se avessi provato l’auto in Italia penso non sarei riuscito a resistere per ben due settimane, la Mustang GT è davvero una macchina fisica che impegna chi la guida non solo per mantenere sulla strada tutti i cavalli ma bensì anche per poterla guidare a trenta chilometri orari in giro per il centro o per le piccole e strette viuzze a cui siamo abituati noi europei dove guidare una BMW serie 3 può essere un problema quando si arriva a dover parcheggiare in centro o si deve imboccare un senso unico.

Ad ogni modo mi sento di ringraziare Ford che ancora produce auto senza troppe pretese per un prezzo decisamente modico per chi come noi si vuole divertire, il prezzo all’epoca era di attorno 20.000 Euro per una versione GT che comunque ha sotto il cofano un V8 da 400 cavalli, prezzo più che stracciato se consideriamo che in Europa con una cifra del genere possiamo forse aspirare ad una Fiat 500 Abarth…e l’esperienza è davvero differente!

Categorie: Le nostre prove

Adriano Mazzon

Adriano Mazzon

Un ragazzo nato e cresciuto con la passione per le automobili. Residente a Mestre (VE) ma con il cuore per la "Motor Valley" modenese!