La Volvo XC40 T4 si pone in una fascia molto interessante per prestazioni e dimensioni. E’ una vettura compatta all’esterno e in grado comunque di garantire un ottimo confort di marcia anche a velocità autostradali, come abbiamo già avuto modo di testare in passato non ha molto da invidiare alla sorella maggiore XC60 e al tempo stesso si muove più disinvolta in città.

Questa versione monta la variante ibrida Plug In, ovvero quella che permette di essere ricaricata sulla rete elettrica. Nell’ultima prova che avevo fatto della sorella maggiore XC60 t6 mi ero rifiutato di passare dalle colonnine e l’ho utilizzata cercando di sfruttare la funzione di ricarica in movimento. In questo caso sto cercando invece di approcciare maggiormente il mondo delle colonnine, ho simpaticamente scoperto che in molti discount Lidl la ricarica può essere effettuata gratuitamente, ovviamente non si tratta delle stazioni di ricarica più veloci e prestanti, ma in 3 ore si può comunque ricaricare completamente la vettura, ma già nella mezz’ora quaranta minuti della spesa si possono recuperare una quindicina di chilometri. In ogni caso ho apprezzato una migliore gestione della propulsione ibrida. Nella XC60 mi è sembrato che la vettura tendesse a sfruttare al massimo la carica delle batterie per poi passare alla motorizzazione termica per tutto il resto del viaggio. Nella “piccola” XC40 invece mi sembra di aver percepito una gestione più attenta, basta una pressione decisa del piede e non un affondo per far scattare il termico.

In questo periodo continuo a pensare che la gestione migliore sia sempre quella delle soluzioni full hybrid, i due motori dialogano in autonomia e il driver non si deve preoccupare della gestione, nel plug in bisogna essere attenti a premere il bottone di ricarica o di hold per arrivare in città con le batterie cariche.

Come ci siamo già detti questa motorizzazione sta prendendo piede grazie alle basse emissioni di Co2 dichiarate che permettono una gestione fiscale particolarmente interessante sia per la gestione del Fringe benefit sia per eco bonus etc.

Di per se il grande vantaggio di questa motorizzazione lo torno a vedere nell’avere una motorizzazione sportiva senza i costi che questa comporta. Mi spiego meglio, i cavalli costano, bevono sempre anche quando non si usano e costano anche quando la macchina è ferma. L’ibrido sportivo di questa XC40 ci permette di avere una spinta vigorosa quando la vogliamo con consumi sempre discreti per non dire ottimi.

Curiosità e perplessità.

Ho notato sul display del navigatore uno strano simbolo, assomiglia all’icona degli iMessage di Apple, ma è nera, al suo interno un punto di domanda. Quando ho raggiunto il punto indicato ho trovato una volta un piccolo rallentamento e un’altra un mezzo agricolo che procedeva a velocità ridotta in tangenziale. Avevo attivato precedentemente le informazioni online sul traffico e penso che questo sia un’evoluzione del semplice verde / giallo / rosso che viene indicato normalmente sulla cartina. In sostanza la macchina oltre ai classici POI (point of interest) ci segnala anche delle anomalie del traffico, uno strumento che può rivelarsi davvero molto utile. Sempre a tal proposito mi chiedo perché la cartina appaia nel cruscotto solo quando viene impostata una destinazione, altrimenti resta vuoto o con le indicazioni radio, sulla XC60 si può impostare la modalità per renderlo sempre visibile.

Modalità sportiva: con una trazione anteriore alta da terra il sottosterzo è sempre dietro l’angolo, abbinato poi agli pneumatici invernali dell’esemplare in prova, le sgommate sono garantite, gratuite e del tutto fuori posto, quindi scordatevi questo tipo di modalità se non volete passare come l’ultimo dei pirati della strada.

Pre safe system, ops… avviso anti collisione, mi si è attivato, ero a bordo strada motore acceso, in una semicurva, un veicolo è arrivato da dietro, il sistema ha probabilmente pensato ad una collisione imminente e ha teso la cintura, ma non tesa leggermente, uno strattone da togliere il fiato, sensazione di soffocare e impossibilità a muoversi. E’ durato pochi istanti, troppi… davvero estremamente sgradevole, sapete che io sono sempre per la sicurezza e preferisco un sistema che ci sia ed intervenga una volta in più che non una volta in meno, però vi assicuro che mi ha davvero spaventato, la cintura si tendeva con forza sempre di più e sembrava non smettesse, per un attimo ho temuto di essere soffocato dall’impianto. Chiaro è che se fossi stato tamponato davvero ringrazierei profondamente questo sistema. Quindi promosso, ma non a pieni voti. Il rischio è che con due falsi allarmi così il cliente pensi di farlo disattivare, sopratutto penso all’effetto che potrebbe avere su una persona più minuta e gracile di me.

Il tetto panoramico dell’esemplare in prova, l’impianto Harman Kardom, gli interni in pelle ed alcantara, i sedili elettrici, riscaldati e con memoria… che dire, creano dipendenza. Le auto devono essere accessoriate, c’è poco da fare… Questo pacchetto davvero va messo in conto!

Per quanto riguarda l’auto pilot qualche strano strattone allo sterzo dell’esemplare in prova non mi ha convinto del tutto, la situazione è migliorata in autostrada, ma sinceramente dava poca sicurezza. Il sistema dovrebbe garantire una guida assistita di livello 3, ma in diverse occasioni le correzioni che eseguiva sul volante erano troppo marcate e repentine, tra l’altro l’impressione è che fossero anche sbagliate, non ho mai lasciato stare per vedere cosa succedeva poiché temevo una situazione di pericolo, assolutamente da rivedere.

Parlando di autostrada ottima la silenziosità di marcia pur con gli pneumatici invernali anche ad andatura sostenuta. Segnalo che in modalità ricarica con circa 100 km di autostrada sono riuscito a caricare le batterie per circa 31 km, non male di certo.

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Marcello Rossetti

Marcello Rossetti

Appassionato di auto da sempre, amante della guida e del pilotaggio. Fammi fare 70 curve in mezzo al verde e sono felice